• Fragile bellezza. Memoria e territorio
• Paolo Spalla. Gioielli e Sculture
La tradizione preziosa
Filigrane vercellesi al Museo Leone
Vercelli, Museo Leone
19 maggio - 24 giugno 2007
"A San Germano abbiamo osservato un costume molto leggiadro tra le ragazze e le donne di ogni età...alludo all'uso di portare spilli e spilloni d'argento dietro i capelli lunghi legati con uno stretto nastro nero e divisi in due trecce" (Marianne Baillie, scrittrice e viaggiatrice inglese, 1818).
Con questa mostra la ricca collezione di filigrane vercellesi del Museo Leone è stata studiata, restaurata e riallestita nelle Sale di Palazzo Langosco. Raggiere di spilloni, spadini e spuntoni, cercini, gale, stelle, burletti, tremolini, cascate, spighe, tutto il ricco repertorio tipologico delle acconciature preziose femminili in usi nel territorio vercellese la classi popolari e borghesi, è stato descritto e raffigurato fin dall'inizio del XIX secolo in quanto uno dei più ricchi e sontuosi d'Europa. Per poterli eseguire in grandi dimensioni garantendo la leggerezza necessaria gli orafi vercellesi si specializzarono nella tecnica della filigrana divenendone maestri provetti e rinomati anche fuori dai confini italiani. All'inizio del XX secolo, ormai in disuso, questi ornamenti vennero collezionati da Elisa Poma Borgogna e negli anni Trenta, grazie alla riorganizzazione delle collezioni d'arte dei musei vercellesi sovraintesa da Vittorio Viale, le filigrane giunsero al Museo Leone.
Progetto e cura della mostra: Lia Lenti
Allestimento: Lia Lenti, Amedeo Corio, Anna Rosso, Enrica Ballaré
Restauri: Valeria Borgialli
Collaborazioni e contributi: Associazione Amici dei Musei di Vercelli, Vercelliviva, Regione Piemonte, Provincia, Comune e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli.
La tradizione preziosa
Filigrane vercellesi al Museo Leone
Vercelli, Museo Leone
19 maggio - 24 giugno 2007
"A San Germano abbiamo osservato un costume molto leggiadro tra le ragazze e le donne di ogni età...alludo all'uso di portare spilli e spilloni d'argento dietro i capelli lunghi legati con uno stretto nastro nero e divisi in due trecce" (Marianne Baillie, scrittrice e viaggiatrice inglese, 1818).
Con questa mostra la ricca collezione di filigrane vercellesi del Museo Leone è stata studiata, restaurata e riallestita nelle Sale di Palazzo Langosco. Raggiere di spilloni, spadini e spuntoni, cercini, gale, stelle, burletti, tremolini, cascate, spighe, tutto il ricco repertorio tipologico delle acconciature preziose femminili in usi nel territorio vercellese la classi popolari e borghesi, è stato descritto e raffigurato fin dall'inizio del XIX secolo in quanto uno dei più ricchi e sontuosi d'Europa. Per poterli eseguire in grandi dimensioni garantendo la leggerezza necessaria gli orafi vercellesi si specializzarono nella tecnica della filigrana divenendone maestri provetti e rinomati anche fuori dai confini italiani. All'inizio del XX secolo, ormai in disuso, questi ornamenti vennero collezionati da Elisa Poma Borgogna e negli anni Trenta, grazie alla riorganizzazione delle collezioni d'arte dei musei vercellesi sovraintesa da Vittorio Viale, le filigrane giunsero al Museo Leone.
Progetto e cura della mostra: Lia Lenti
Allestimento: Lia Lenti, Amedeo Corio, Anna Rosso, Enrica Ballaré
Restauri: Valeria Borgialli
Collaborazioni e contributi: Associazione Amici dei Musei di Vercelli, Vercelliviva, Regione Piemonte, Provincia, Comune e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli.
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